04.12.12
Finalmente pronta per raccontarvi la mia esperienza al Pico Duarte.
Ero emozionatissima per questo primo viaggio di AFS, non tanto per la meta, quanto perché finalmente avrei conosciuto gli altri Exchange, quelli che non vivono a Santo Domingo (per chi non lo sapesse io sono arrivata il 1 Ottobre causa incidente in Italia).

El rio
Il percorso in salita
Bene. Ci aspettavano davanti 5 giorni che i dominicani ci avevano dipinto “impossibili” “esageratamente faticosi” “da uccidersi” “un freddo tremendo” “vi sentirete morire” e.. Effettivamente lo erano.
I primi due giorni abbiamo camminato ininterrottamente qualcosa come 10 ore, senza sosta, per un totale di circa 40 km “solo” con queste 20 ore di camminata.  Dormendo in sacchi a pelo, al freddo e alla scomodità del pavimento.


L'Elisabetta alle prese col fango,il nostro peggior nemico!
Patryk,Arthur e Felix si concedono un tuffo gelato...in mutande!



Eravamo distrutti, sporchi, infreddoliti, malati..ma arrivare a 3000m di altezza a Piedi, è stata una grande soddisfazione! Abbiamo raggiunto il Pico (la cima più alta delle Antille) a metà del secondo giorno, faceva un freddo tremendo e tirava un vento glaciale, ma la soddisfazione batteva tutto! Purtroppo era molto nuvoloso e non ci siamo goduti il paesaggio, ma la nostra ora di servizio fotografico ce la siamo fatta comunque :P Eleonora aveva avuto la grande idea di portare la bandiera italiana su, quindi abbiamo colonizzato la cima (e la statua di Pablo Duarte) con il tricolore.



Io e Virgi <3

Italiani <3


Un po' di sole!
In serata siamo scesi in una valle stupenda, dove ci aspettava il “dia de descanso”, finalmente la giornata al fiume tranquilla di riposo.
La sera finalmente,anche se eravamo distrutti, una serata seria
J Davanti al falò, con la musica e tanta gente, abbiamo provato a ballare ma i nostri piedi non reggevano, sarà per la prossima volta!
La notte sono stata un po’ più fuori davanti al fuoco visto che la mattina la sveglia era libera. Mi sono fermata a chiaccherare con Arthur (belga), Patryk (polacco) e Felix (tedesco)..sono un trio incredibile! Li adoro <3 Mi sembrano persone che conosco da una vita, con cui si può parlare di tutto, anche se li conosco da massimo un mese! 

                           


Io e Arthur :)


Il giorno dopo al fiume,che meraviglia di posto! Ci sono dei luoghi qua che ti lasciano a bocca aperta!
Ci siamo lavati dopo 3 giorni (si lo so,fa schifo) e mi sono lanciata nell’acqua congelata da 3 m di altezza!
Quando sono entrata in acqua quasi mi si è tolto il respiro da quanto era fredda,ma era una sensazione incredibile! 

Io e la Bea!
Con Antonia!

Abbiamo passato tutta la mattinata li,e nel pomeriggio siamo tornati al campo,abbiamo cantato tutti insieme e giocato. A cantare è stato molto emozionante,perché eravamo di 6-7 nazionalità diverse e alternavamo canzoni nella lingua natale a quelle conosciute da tutti, credo sia stata la mia volta in vita mia che non mi sono vergognata di cantare in pubblico! Aspetto i video:)

La sera ci aspettava il maiale che aveva rosolato tutto il pomeriggio sul fuoco, che bontà! E dopo la cena una attività: ogni paese doveva presentare la propria Nazione parlando nella sua lingua,con un altro che traduceva in spagnolo,e dopo doveva cantare una canzone con cui si sentisse rappresentato.


Fogata!

 Gli italiani dovevano riscattarsi della brutta figura di merda fatta al primo campo(fortuna che nn c’ero!) e quindi ci siamo ingegnati bene. 
Dopo le risate fatte con i Thailandesi e i Polacchi (“bene, vi racconto io del mio paese,perché lui sta raccontando delle sue ultime vacanze e della nonna” Cose che capitano con le traduzioni) e la bella performance della Germania è toccato a noi.
Abbiamo cantato “gli anni” di Maz Pezzali,spiegando il senso della canzone. E con la fortuna del fatto che italiano e spagnolo si somigliano,gli altri sembravano capire ciò che cantavamo, mi sono quasi messa a piangere dall’emozione di cantarla tutti insieme! :)


La sera si è conclusa con le chiacchere intorno al fuoco come sempre e poi tutti a nanna nei nostri lettini comodi ahaha
L’ultimo giorno un suicidio. A me si erano rotte due unghie dei piedi e non sapevo come fare a  andare in discesa con la scarpa che mi batteva,così sono stata salvata dal mulo di emergenza e mi sono fatta 3 delle 6 ore di ritorno a cavallo!
Arrivati di nuovo a valle ci siamo lavati nel fiume e poi è stato tempo di saluti.
Mi sembrava di salutare gli amici di una vita, non gente che conoscevo da 5 giorni! Continuerò a ripete che il rapporto tra AFSer è incredibile! Sono uscita da questa esperienza con tanti nuovi amici: italiani,polacchi,ungheresi,norvegesi,thailandesi..un’unica famiglia!

Tornare alla normalità di casa è stata una botta tremenda. Mi sembrava di essere tornata ai primi giorni quando ti devi abituare alla famiglia. Una monotonia e una noia! C’è da dire che non sono uscita di casa per tre giorni causa febbre/dolori post pico,peròJ

Non vedo l’ora che arrivi il Surfing Camp in gennaio per vedere tutti di nuovo,perché davvero mi mancano! 



Los Amo <3